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Questa è la sezione Omnibus

Gli Anziani nella Comunità Veronese

Written by Demos Verona On Lunedì, 11 Marzo 2024

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INCONTRO-SEMINARIO AL TOMMASOLI DEDICATO AGLI ANZIANI

A cura di DEMOS-Democrazie Solidale-VERONA

MARTEDÌ 19 MARZO, ALLE ORE 15.30
SALA CONFERENZE TOMMASOLI
VIA PERINI 7, BORGO VENEZIA, VERONA


 LOCANDINA
  RELATORI

UNO SGUARDO POSITIVO

"Le istituzioni e le diverse realtà sociali possono fare ancora molto per aiutare gli anziani ad esprimere al meglio le loro capacità, per facilitare la loro attiva partecipazione, soprattutto per far sì che la loro dignità di persone sia sempre rispettata e valorizzata. Per fare questo bisogna contrastare la cultura nociva dello scarto, che emargina gli anziani ritenendoli improduttivi. I responsabili pubblici, le realtà culturali, educative e religiose, come anche tutti gli uomini di buona volontà, sono chiamati a impegnarsi per costruire una società sempre più accogliente e inclusiva".

Papa Francesco

DEMOS SIMBOLO1 lente


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Carcere e Donna: uno Scarto nello Scarto?

Written by Agostino Trettene On Lunedì, 04 Marzo 2024

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INCONTRO IN OCCASIONE DELLA FESTA DELLA DONNA

VENERDI' 8 MARZO PRESSO IL CAFFE' LISTON 12 - PIAZZA BRA 

DALLE ORE 16.00 ALLE 18.00

INCONTRO PUBBLICO CON LE ASSOCIAZIONI:

"SBARRE DI ZUCCHERO" & "AZIONE COMUNITARIA"

Con la Partecipazione di DEMOS - Democrazia Solidale

SUL TEMA DELLA DETENZIONE IN CARCEDE DELLE DONNE


 LOCANDINA
  RELATORI

UN PROBLEMA NEL PROBLEMA

Riprendendo un’espressione che Papa Francesco ha usato subito dopo l’inizio del suo pontificato, venerdì 8 Marzo a Verona accenderemo un faro sulla realtà del carcere portando esperienze e riflessioni sulla parte femminile delle persone private della libertà.

In Italia sono pochi i luoghi di detenzione esclusivamente femminili, la maggior parte delle donne sono recluse in sezioni all’interno di carceri maschili. Questa condizione aggrava la loro condizione con ulteriori discriminazioni dettate dalla carenza di attività per i numeri esigui e dal divieto di condividerle con il settore maschile, oltre alla fatica di gestire il loro essere spesso madri con esigenze del tutto particolari.

La loro è una situazione appunto di “scarto nello scarto”. La presenza di donne nelle carceri e’ proporzionalmente molto esigua rispetto alla popolazione globale del sistema carcerario: circa il 4%. Su questo tema abbiamo collaborato per la costruzione di questo incontro con due Associazioni: Sbarre di Zucchero e Azione Comunitaria, realtà che cercano di sensibilizzare il Territorio sulla Comunità del carcere.

Abbiamo anche coinvolto l’amministrazione comunale che seppur impegnata sul molto fronti in ambito sociale ha creato una commissione specifica per sostenere i progetti che le realtà sociali portano avanti nel carcere di Montorio.

Il carcere di Montorio infatti è stato al centro di attenzione mediatica per il caso Turetta e i numerosi, troppi, suicidi che dall’estate scorsa si sono succeduti nella Casa Circondariale.

E’ importante tenere alta l’attenzione su una parte della nostra Comunità che spesso diventa capro espiatorio di una Società incapace di sostenere progetti di rilievo sociale per affrontare i grossi temi dell’esclusione sociale: seconde generazioni, salute mentale, povertà educativa ed economica, dipendenze di vario genere.

Un’altra visione di Società e di relazioni nella Comunità sono possibili e necessarie, ma è più facile trovare un luogo dove mettere nell’oblio queste situazioni.

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Ca' del Bue, salute vs economia?

Written by Administrator On Sabato, 27 Gennaio 2024

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FANGHI DA DEPURAZIONE ED EMERGENZA RIFIUTI

Riportiamo un breve report sulle risultanze dell'incontro del 17 Gennaio presso il centro Tommasoli dedicato all'effetto cumulativo degli impianti di trattamento dei rifiuti nell'est veronese.

Lo stato dell’Ambiente in Pianura Padana, ed in particolare nel Veneto, richiede un approccio riflessivo sulla tematica dei Fanghi di Depurazione non avviabili al recupero in Agricoltura.

Il progetto dell'impianto di essiccazione e combustione dei Fanghi Organici per il quale Agsm-Aim ha chiesto l’autorizzazione alla Regione Veneto (Ca’ del Bue), richiama alcune considerazioni preliminari, poiché dai documenti espressi dalle varie amministrazioni (non ultimo il Piano Regionale dei Rifiuti, DGR n. 988 del 09 agosto 2022) si parla di necessità di ridurre la produzione dei rifiuti pro-capite, avviando nei fatti un’inversione di tendenza, prima ancora che trasformarli o “termovalorizzarli”.

D'altra parte la direttiva sulla qualità dell’aria approvata dal Parlamento europeo nel settembre 2023, si pone obiettivi assai stringenti per quanto concerne i limiti delle polveri sottili entro il 2030. Normativa che, se applicata al nostro Giarol Grande dove hanno sede le centraline dell'ARPAV, sarebbe stata "bucata" per nove giorni su dieci durante il mese di Gennaio 2024.

Nel Veneto in particolare, l’annosa questione delle Sostanze perfluoro alchiliche (PFAS) nelle acque di falda, richiede un supplemento di prudenza. E’ aperta infatti la discussione nella comunità scientifica sull’effettiva efficacia dell’incenerimento, anche ad alte temperature (>1200 C°), delle sostanze che le contengono. Ad esempio, nel progetto di ammodernamento dell’inceneritore di Padova si è stabilito che l’impianto “non può bruciare rifiuti liquidi contenenti PFAS (inclusi i percolati di discarica)… che dovranno essere avviati a recupero di materia secondo i principi dell'economia circolare” (Comunicato n° 2256 - 2021 Regione Veneto). La domanda che ci poniamo è: se per i fanghi di depurazione destinati alla discarica la Regione impone l’analisi del contenuto di PFAS, per i fanghi essiccati (civili e industriali) da incenerire sono prescritte identiche analisi? 

L’individuazione degli esperti “terzi”, i cosiddetti “tecnici”, che potrebbero esprimere un parere sul progetto di Ca’ del Bue, in particolare per il Comune di Verona, dovrebbe essere operata dalla stessa Amministrazione cittadina. Non va affatto esclusa la possibilità di avviare un accordo quadro con le Università italiane dotate di Poli di Ricerca specializzati in materia e usiamo il plurale con la finalità di ottenere più di una opinione (anche dal punto di vista giuridico).

Compito dei decisori politici, infatti è stabilire la soglia del Punto Critico, oltre il quale non è possibile spingersi per non favorire un effetto moltiplicatore negativo sulle condizioni dell’ecosistema circostante le infrastrutture e sulla salute delle persone.

Siamo d’accordo col il Presidente di AGSM, Federico Testa, quando afferma che: “Si proceda con l’impianto di trattamento fanghi solo se diminuirà l’impatto sul Territorio”, ma il concetto non va circoscritto alla messa in funzione del singolo impianto, ma sul combinato disposto dell'insieme di installazioni industriali e di smaltimento-trattamento rifiuti (tra gli altri Ca’ Bianca e Ca’ Vecchia, strutture in espansione) che insistono su un fazzoletto di pochi chilometri quadrati nell’est veronese.

Si parla infatti, nella comunità scientifica, di “effetto cumulativo”.

Non possiamo sottovalutare poi l’esistenza di una zona golenale, la compresenza del più importante distretto agricolo del Comune di Verona, di una superficie ricca di risorgive, il corso dell’Adige che scorre assai vicino, i parchi dell’Adige e del Pontoncello come “Vicini di casa” dell’Impianto di Ca’ del Bue.

Occorre operare in piena trasparenza comunicativa verso i cittadini ed i portatori di interesse (tra i quali le associazioni sul territorio) e gli amministratori da parte della Partecipata (AGSM-AIM). Siamo attenti al tema della “transizione ecologica” e per questo il concetto di “Zona di Sacrificio”, per l’Est Veronese”, non può essere importato dalle tristi esperienze raccolte nel Rapporto del Consiglio per i Diritti Umani dell’ONU (12 gennaio 2022).

Per questo affermiamo la nostra interpretazione del cosiddetto “punto critico”, superato il quale avremmo seri dubbi sull’opportunità della realizzazione di un impianto di Termovalorizzazione dei Fanghi di Depurazione nelle basse di San Michele:

  1. Qualsiasi sperimentazione ed avvio di un nuovo impianto non può peggiorare la situazione esistente nella sua prossimità, in particolare per quanto concerne diossine, PFAS, microparticelle (PM10, PM2.5).

  2. L’idea che l’effetto di una o più fasi del processo di Termovalorizzazione dei Fanghi di Depurazione rimanga “unpredictable” e sede di verifica ex-post, nel senso che verrebbe misurato solo a valle della sua messa in opera (ad esempio la dispersione dei PFAS sul Territorio), non può essere oggetto di negoziazione.

  3. Tutte le valutazioni sull’Impianto devono associarsi a considerazioni sistemiche (almeno a livello provinciale). Compito dei decisori è concentrarsi su una visione prospettica sul tema dei rifiuti e tenere presente che gli effetti di più sollecitazioni ambientali negative sulla medesima zona, peraltro assai circoscritta, sono difficilmente quantificabili nel tempo.

  4. Le eventuali compensazioni non possono “ripagare” il benessere futuro delle persone (scambio salute-economia), esse riguarderebbero comunque le scelte operate in passato. Dal domani non possiamo che aspettarci processi virtuosi e circolari dal punto di vista ambientale.

Prendiamo le distanze dalla logica del: “Non nel mio giardino”, ma non smarriamo il senso della realtà e l’esame oggettivo dei fatti, che in taluni casi consigliano oculatezza e lungimiranza nelle decisioni.

Un politico guarda alle prossime elezioni. Uno statista guarda alla prossima generazione.

ALCIDE DE GASPERI

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Ca' Vecchia, Ca' Bianca, Ca' del Bue

Written by angelo jasmeno On Martedì, 09 Gennaio 2024

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IL TRIANGOLO DEI RIFIUTI?

In un perimetro di una manciata di chilometri quadrati insistono tre impianti di stoccaggio o trattamento dei rifiuti ad alto impatto ambientale.

Il combinato disposto di queste installazioni può costituire un abuso di suolo, o si tratta solamente dei consueti allarmi dei catastrofisti?

MERCOLEDI' 17 GENNAIO, ORE 20.30 SALA TOMMASOLI, VIA PERINI 7 VERONA

Ne parliamo con...

Cristina Guarda - Consigliera Regionale
Dott.ssa Claudia Marcolungo - Docente di diritto ambientale presso Università di Padova
Dott. Diego Todeschini - Medico ISDE Italia, Medici per l'Ambiente

Introduce: Mauro Tedeschi - Blogger
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Recentemente Agsm-Aim ha chiesto l’autorizzazione regionale per l'essicazione e combustione di fanghi organici presso l'impianto di Ca' del Bue.

Nel Novembre 2022 è arrivato il via libera alla bonifica ed all’ampliamento della discarica di Ca’ Vecchia di San Martino Buon Albergo. Questa dilazione comporterà un allungamento di nove anni della vita della discarica, di cui era previsto il completamento nel 2023.

Nel febbraio 2021 un fronte di sindaci, coadiuvato da associazioni e comitati, si è schierato compattamente contro l’ampliamento della discarica di Ca’ Bianca, situata nel comune di Zevio e contro l’attivazione, al suo interno, di un impianto di trattamento dei rifiuti.

Noi non facciamo parte dei "professionisti del no", semmai del "come" e del "perchè". La curiosità è doverosa per chi si dice interessato alla salubrità dell'ambiente.

Su Ca' del Bue sta per chiudersi la finestra temporale per le pubbliche osservazioni e non vorremmo farci sfuggire l'occasione di dire la nostra, come abbiamo già fatto per il Tiberghien e sul Filobus.

Per questo ci siamo rivolti ad esperti ed esperte dei quali ci fidiamo e abbiamo pianificato un incontro pubblico.

Potremo così rivolgere le nostre domande e discernere le nostre (e le vostre) considerazioni.

E' bene interessarsi al riscaldamento globale, ma è saggio non dimenticarsi dell'inquinamento locale.

Vi aspettiamo...

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Buone feste non allineate

Written by Mauro Tedeschi On Venerdì, 22 Dicembre 2023

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CONTINUIAMO IL CAMMINO DEL NOI

Cari amici e care amiche di Azione Comunitaria.

Abbiamo travalicato il sesto anno di attività come Associazione e consolidato il nostro ruolo sul Territorio grazie ad una buona dose di resilienza, superando prima la Pandemia e poi la simpatia limitata di una parte della politica locale.

Ci apprestiamo ad affrontare il 2024 su tre linee di intervento:

a) La richiesta di Trasparenza sulle decisioni e le infrastrutture che coinvolgono Salute e Territorio (Inceneritori e Discariche)

b) Una chiara presa di posizione sull’ineluttabilità del Dialogo tra diversi nella Verona che verrà

c) Un’attenzione agli ultimi, se così si possono definire, che va oltre la sussistenza, ma si pone il problema del senso della vita quando mancano Partecipazione e Relazioni (Carcere, Solitudine esistenziale, Disagio giovanile)

Cogliamo un interesse crescente, ma non è detto che sia una buona notizia, da parte dei cosiddetti Portatori di Interessi della nostra Città e Provincia, verso la nostra intraprendenza.

Avendo operato a suo tempo una scelta “Francescana”, siamo stati in grado di esprimerci ed operare senza alcun contributo esterno, sostegno economico e sponsorizzazione, mentre siamo sempre stati disponibili a condividere Percorsi di Pace con chi ce lo ha richiesto e lo faremo, senza prevenzioni, anche in futuro.

Torniamo ad invitare chi si è già iscritto/a a convincere qualche amico/a ad imitarlo/a e chi non si è ancora deciso/a, a ripensarci, perché il sostegno morale rende più facili le cose difficili.

Avevamo piantato un granellino di senapa, adesso si sta trasformando in una pianta rigogliosa, ma noi siamo pronti/e ad accogliere la sfida di prendercene cura.

Vi auguriamo Buone Feste di fine Anno e Buon Natale con le tre S: Serenità, Sorrisi e Salute.

Agostino TrettenePresidente
Nicoletta Zamberlan - Presidente

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Iscriviti ad Azione Comunitaria

Written by Mauro Tedeschi On Domenica, 26 Novembre 2023

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VOLA OLTRE LA PALIZZATA

“Che le cose siano così, non vuol dire che debbano andare sempre così.

Solo che, quando si tratta di rimboccarsi le maniche e incominciare a cambiare, vi è un prezzo da pagare, ed è allora che la stragrande maggioranza preferisce lamentarsi piuttosto che fare”...
Giovanni Falcone

I fiori che sbocciano in luoghi improbabili mi affascinano. Con il loro restare fuori dagli schemi prefissati ti regalano prospettive spesso rare.

Ecco cos'è Azione Comunitaria. Un fiore singolare e profumato, nato in un luogo improbabile, capace di regalare un nuovo colore alle cose.

Cliccando sul link in calce potete Iscrivervi all'associazione Azione Comunitaria.

Costa 10 Euro (Almeno) e ci darà la possibilità di organizzare Eventi, prenotare Sale e mantenere attivi i nostri domini web, come è avvenuto nel corso di questi ultimi sei anni.

La riunione di Mercoledì 11 Ottobre 2023 ha eletto quattro rappresentanti del nuovo Direttivo, che tuttavia resta aperto all'apporto di nuove idee e personalità:

AGOSTINO TRETTENE - Presidente

NICOLETTA ZAMBERLAN - Presidente

MARCO DANIELON

MAURO TEDESCHI - Tesoriere

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Nella mia città mi sento Straniero

Written by Mauro Tedeschi On Domenica, 12 Novembre 2023

diverso

CONOSCERSI PER PRENDERSI CURA

Dal momento che mi toccherà di moderare la serata, consegno agli atti la mia opinione, così risparmiamo del tempo:

VENERDI' 17 NOVEMBRE, ORE 20.30

PRESSO LA SALA DELLA PACE PRESSO LA QUARTA CIRCOSCRIZIONE (SANTA LUCIA - GOLOSINE)

VIA TEVERE, 38 - VERONA

ANIMANO:

JEAN-PIERRE PIESSOU - Mediatore Culturale

MARCO DANIELON - Mediatore Artistico

Presenti (e parlanti) esponenti delle Comunità variamente pigmentate di Verona

La domanda che mi pongo è semplice: è possibile in questa nostra città realizzare le propre aspirazioni se si proviene da altrove, se si è nati decisamente poveri, o se la si pensa diversamente dalla maggioranza, più o meno silenziosa, che galleggia nella comune quotidianità?

Se un giovane desidera concretizzare le propre aspirazioni, vi sono luoghi, training, aziende dove sia possibile ottenere ascolto, comprensione, un percorso di formazione gratificante, se la tua famiglia non ha le entrature giuste, se sei fuori dai circuiti che detengono il pallino del potere finanziario, para-religioso e/o politico della città?

Essere straniero, o esserlo stato, rappresenta un problema nella considerazione generale? Vi sono dei pregiudizi invalicabili nell’ottenere una casa in affitto, un posto di lavoro non generico, una qualche forma di partecipazione alla vita sociale che si smarchi dal semplice bisogno di sussistenza?

Occorrono, credo, spazi di incontro, formazione, luoghi di sperimentazione artistica e culturale, ma anche prospettive di crescita economica visionarie in tempi di intelligenza artificiale, rivoluzione digitale e transizione ecologica, che travalichino la dittatura del mattone e del megastore.

Nell’economia di mercato e in democrazia sarebbe innaturale che alcuni ceti sociali, compagni di caminetto, reti consociative decidano il futuro di tutti e la vasta platea dei generici abbia solo il potere di realizzarlo.

La nostra amministrazione comunale ha promesso partecipazione e ascolto per tutti, durante la campagna elettorale. Visto che il rodaggio è terminato siamo pronti a concorrere nel realizzare questa parte del programma.

Non mi pare di chiedere troppo.

MAURO TEDESCHI

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Azione Comunitaria, la candela resti acces

Written by Mauro Tedeschi On Martedì, 10 Ottobre 2023

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NON SI CONFONDA LA PAZIENZA CON L'INSISTENZA

Torno a rivolgermi a voi, amici e amiche, questa volta in prima persona.

Occuparsi del Ben-Essere e dell'inclusione delle persone può essere ritenuto un comportamento stravagante, in tempi nei quali se una cosa non si rende immediatamente tangibile, semplicemente non è.

Ma io sono convinto che senza relazioni forti, senza essere gratificati da un saluto per la strada, nell'anonimato di una chiamata ad un call center per garantirsi un pasto solitario davanti alla TV, germogli il seme di una sofferenza profonda.

Non si tratta di fare il piccolo chimico, è un sentimento che conosco molto bene.

Ormai ci effigiamo come Avatar bidimensionali su uno schermo piatto, il nostro profilo è depositato su decine di basi dati, ma poi: ci conoscono veramente? Le nostre profondità e le nostre angosce (ma anche i nostri entusiasmi) interessano veramente a qualcuno di loro?

Per questo è nata la nostra Associazione, con il nobile fine di riconoscere l'altro e di essere riconosciuti/e.

Rendendoci perfettamente conto della nostra bizzarria intendiamo proporre, ancora e ancora, l'arte del dialogo e del negoziato all'interno dei nostri microcosmi di Quartiere, dove le tensioni si tagliano con il coltello, se si aprono gli occhi per vederle.

Liberi dalla gabbia di una ideologia, proviamo a infiltrarci, anzi l'abbiamo già fatto, nei vari luoghi dove si prendono le decisioni, convinti che ci sia sempre un altro modo, magari non ancora sperimentato, per migliorare le relazioni tra diversi, occupare spazi dimenticati, utilizzare le risorse della Comunità con finalità trasparenti, elevate e gratuite.

E poi c'è il Tempo; ci vuole tanta pazienza per vedere realizzati progetti articolati e duraturi, l'importante è tenere sempre accesa la candela, per lavorare anche quando cala la notte e la stanchezza e il buio ci opprimono. 

A domani...

MERCOLEDI' 11 OTTOBRE, AL LISTON 12 IN PIAZZA BRA, ORE 20.45

ASSEMBLEA ORDINARIA DEGLI AMICI E LE AMICHE DI AZIONE COMUNITARIA

- Attività 2023-2024

- Elezione del Direttivo (tutti/e gli iscritti/e sono caldamente invitati/e a regalare la propia disponibliità).

 

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Azione Comunitaria, la nota stonata

Written by Mauro Tedeschi On Domenica, 01 Ottobre 2023

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IN DIREZIONE OSTINATA E CONTRARIA

Ora, una persona potrebbe chiedersi: perchè ogni tanto riemerge dall'ombra questa Associazione, che insiste a riproporre un concetto tanto desueto quanto quello di Comunità, in un mondo orientato al singolo e coniugato al presente, dove le relazioni hanno l'inconveniente della temporaneità, fino a che resiste un reciproco interesse?

Non c'è qualcosa di patologico nella reiterazione di questa nota di sottofondo, in questo nostro LA ripetuto, mentre il resto del mondo canta in Si Bemolle? Non ci sentiamo stonati e ormai fuori dal coro?

Forse è un po' come quelli che entrano contromano in autostrada e chiamano la Polizia perchè ci sono delle auto che procedono in senso contrario. Siamo noi o sono altri a sbagliare direzione di marcia? In molti, anche tra gli amici, hanno rinunciato a pensare che un mondo migliore sia possibile e si rifugiano nelle loro giaculatorie, ma noi non siamo stati chiamati alla vita per questo.

Papa Francesco nella sua "fratelli tutti" scrive: "Se qualcuno pensa che si trattasse solo di far funzionare meglio quello che già facevamo, o che l’unico messaggio sia che dobbiamo migliorare i sistemi e le regole già esistenti, sta negando la realtà". Ovvero, procede contromano in autostrada.

In questi anni ci siamo sforzati di costruire relazioni e ipotesi, a promuovere incontri e accordature, come un Diapason le cui vibrazioni risuonano nel territorio e tanti ci hanno ascoltato e fatto l'orecchio. Rappresentiamo una diversa fonte di pensiero in una città dove l'omologazione non è certo un difetto e dove da secoli, sotto diverse bandiere, comandano sempre quelli.

Qualcuno che gridi nel deserto argomentando di uguaglianza, di dialogo, di pacificazione sociale e che si prepari costantemente e nell'ombra ad un futuro che forse non vedrà mai non è solo utile, è necessario. 

Ma se pensate che sia tempo sprecato, che sia solo una pia illusione, allora non venite:

MERCOLEDI' 11 OTTOBRE, AL LISTON 12 IN PIAZZA BRA, ORE 20.45

ASSEMBLEA ORDINARIA DEGLI AMICI E LE AMICHE DI AZIONE COMUNITARIA

- Attività 2023-2024

- Elezione del Direttivo (tutti/e gli iscritti/e sono caldamente invitati/e a regalare la propia disponibliità).

A BREVE RICEVERETE IL LINK PER L'ISCRIZIONE, MA POTRETE REGOLARLA BREVI MANU (10 EURO) ANCHE LA SERA STESSA.

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Il compleanno della Diga

Written by Demos Verona On Sabato, 16 Settembre 2023

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100 ANNI DI DIGA DEL CHIEVO

Agli albori della Transizione Ecologica

Sabato 9 settembre si è tenuto un importante convegno nell’incantevole sito di Villa Pullè al Chievo, in occasione del centesimo anno dell’inaugurazione della Diga sull’Adige, simbolo del Quartiere.

Un compleanno che si è voluto festeggiare con un occhio al passato ed uno al futuro.

L’evento si è tenuto grazie al gruppo della Sagra del Ceo con il sostegno di AGSM-AIM e la fattiva collaborazione della Terza Circoscrizione. Il moderatore è stato il nostro Consigliere (Demos-Democrazia Solidale) eletto nella lista Tommasi Ing. Marco Raineri, presidente della Commissione competente, ingegnere energetico, che ha dato un importante contributo nell’ideazione della conferenza e nell’individuazione dei relatori.

Ma parliamo un po’ di storia:

I Cantieri per la costruzione dell'opera, sotto la supervisione dell’Ingegner Gaetano Rubinelli, prendono il via nel 1920 e terminano con l’inaugurazione il 9 marzo del 1923. La funzione principale dell'opera era, ed è, quella di immettere una maggiore quantità d’acqua dell’Adige nel canale Camuzzoni aumentando in tal modo la produzione di energia elettrica, a servizio del distretto produttivo della ZAI.

Il Ponte-Diga è stato costruito su otto arcate, nell'ultima, sulla destra, è presente una conca che, tramite la gestione dei livelli delle acque, consentiva anche la navigazione fluviale, al tempo della costruzione ancora presente.

Veniamo ora ai giorni nostri:

Oggi l’opera svolge anche la funzione di ponte ciclo-pedonale, ospita ancora un’importante centrale idroelettrica, svolge funzioni di regimazione idraulica. Come riferito da Marco Raineri nell’introdurre la conferenza, la Diga svolge anche un altro ruolo: di testimone. Come un’anziana di famiglia, saggia, silenziosa, amata da tutti, ci riporta alla mente un periodo di grande cambiamento, nel quale vi fu una grande spinta nella produzione di energia da fonte pulita e rinnovabile, l’acqua, sempre la prima fonte di vita.

I relatori presenti si sono soffermati su diversi aspetti relativi alla transizione energetica ed ecologica legando con un filo sottile il cambiamento che fu e quello che sta avvenendo sotto i nostri occhi:

L’Ing. Francesca Fabiano ha ripercorso la genesi del progetto della diga, e la sua evoluzione nel tempo.

L’Ing. Davide Manganotti ha relazionato in merito al contesto geopolitico ed economico nel quale ci troviamo, ed al ruolo centrale che rivestono i cittadini in particolare con le scelte che possono compiere negli acquisti.

L’Ing. Antonio Bottega ci ha resi edotti/e sullo sviluppo delle CER: le Comunità Energetiche Rinnovabili.

Sono intervenuti per i saluti Marco Ferrari, presidente della Sagra del Ceo, il Presidente di AGSM-AIM Federico Testa e l’Assessore alla Transizione Ecologica Tommaso Ferrari.

Dal dibattito è emerso che finalmente esistono normative che consentono di unire persone fisiche, piccole e medie imprese (Pmi), enti territoriali o autorità locali, con l’obiettivo comune di fornire benefici ambientali, economici e sociali a livello di Comunità ai propri soci o membri ed alle aree locali in cui operano; a Verona stanno già nascendo comitati spontanei per la costituzione di CER; c’è molto interesse sul tema.

E’ necessaria però una cultura più avanzata del decentramento e della capacità di costruire cantieri comunitari diffusi attraverso l’esercizio del dialogo, delle buone relazioni e della formazione continua.

Prendiamo allora ad esempio i nostri “pionieri” di un secolo fa che ci misero ingegno e fantasia, imprenditorialità visionaria e un po’ di sana incoscienza (“siate affamati, siate folli”) per riservarsi un posto d'onore nella storia della nostra città.

Non sminuiamo la funzione della Politica: riparare le buche sulle strade e le tapparelle negli edifici pubblici è importante, pianificare il futuro, anche oltre al nostro tempo e le nostre ambizioni personali, rimane una questione di vitale importanza.

La Diga del Chievo sta lì da cento anni a dimostrarlo...

DEMOS - Democrazia Solidale - VERONA

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La città degli "Altri"

Written by Demos Verona On Lunedì, 21 Agosto 2023

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INCLUSIONE O ASSIMILAZIONE

In questi giorni assistiamo ad un’escalation del fenomeno dell’immigrazione "clandestina" sulle nostre coste.

Si tratta di un processo globale, legato ad un intreccio di fattori socio-economici, bellici e climatici che è assai difficile discernere ed affrontare.

Nella nostra quotidianità, a Verona, il problema si ripercuote su una convivenza non sempre serena, specialmente nei quartieri di periferia.

Si verifica una separatezza, non di rado figlia di oggettive condizioni di povertà endemica, marginalità e sfruttamento. Non per tutti è così, c'è chi si è pienamente realizzato, ma l'una cosa non esclude l'altra.

Per una parte di coloro che arrivano qui carichi di aspettative la scorciatoia di un'esistenza border line diventa un'eventualità, che non ha alcuna giustificazione, ma esiste nei fatti, come è avvenuto, a suo tempo, per esperienze consimili nella nostra storia italiana di emigrazione.

In passato, nell’amministrazione comunale della città, vi sono stati progetti che hanno provato ad affrontare il tema dell’isolamento tra le etnie, del superamento della diffidenza tra "nativi" e nuovi arrivati.

Grazie in particolare allo strumento della Consulta per l'Immigrazione (2007) si cercava di sintetizzare e comprendere i bisogni e gli interessi delle varie Comunità e delle Associazioni locali che nel tempo le hanno affiancate, 

L’attuale Giunta Comunale non ha ancora mosso dei passi formali in questa direzione.

Ci pare di capire che la Consulta per l’Immigrazione sia stata ritenuta uno strumento superato, che l’avvento di seconde e terze generazioni di persone figlie di immigrati ponga sfide nuove e diverse da quelle che si affrontavano 15 anni fa, ai tempi della giunta Zanotto.

C’è del vero in questa comprensione della realtà, testimoniato da coloro che sono nati qui o vi sono arrivati da piccoli, che stanno frequentando il nostro sistema scolastico e che chiedono di essere riconosciuti come abitanti nativi del territorio. Si faccia attenzione però, perché questa nuova realtà convive con la oggettività di chi arriva da ragazzo o da adulto e/o in ogni caso sente forte il richiamo delle proprie origini. E' utile non perdere di vista anche questa dimensione del fenomeno Immigrazione. Inoltre il diritto individuale alla cittadinanza non può essere separato da quello collettivo alla partecipazione.

“Il modello di integrazione francese, ad esempio, è di tipo assimilazionista ed è basato sulla concezione di uno stato laico che non riconosce diritti e trattamenti speciali alle minoranze etniche, ma che anzi favorisce l’uguaglianza di tutti i cittadini davanti alla legge”.

“Il problema del modello francese è che ha creato al suo interno delle lacune che nessuno ha saputo risolvere. Non mostrare in pubblico segni della propria cultura e religione non vuol dire, per esempio, rispettare quella del Paese ospitante. Non poterlo fare, piuttosto, obbliga una sorta di privazione di qualcosa che si ha sin dalla nascita. Questo ha enfatizzato una ghettizzazione che ha preso forma nelle Banlieue, quartieri della periferia di Parigi, dove vivono gran parte degli immigrati di origine musulmana” (*) fonte: Luana Targia.

Legittimo per chi affronta una vita nuova tagliare i ponti alle proprie spalle o, se nato/a qui, non provare alcun legame, se non vagamente affettivo, con il Paese d’origine dei propri Antenati. Chi governa deve perseverare però nel realismo e nell'attenzione alle differenze che permangono, perché tutti ci portiamo dietro una storia individuale, familiare e collettiva ineludibile e prima o poi essa troverà il modo di farsi notare.

Il "politicamente corretto", in ogni caso, non deve portare al paradosso dell'annullamento di sè, per quanto riguarda l'essere italiani, (tri)veneti e veronesi, o alle rinuncia delle tradizioni millenarie radicate sui nostri territori. Non è a questo che aspiriamo, ma alla capacità di vivere le diverse tradizioni aggiungendo opportunità, senza togliere nulla, in un clima di tolleranza e reciproco rispetto. L'abolizione del Natale nelle scuole come ricorrenza religiosa ed identitaria, per esempio, è una operazione di omologazione alla cultura grigia della genericità e dei consumi. Lo troviamo un approccio negativo e spersonalizzante, pur nella massima libertà di astenersi per chi non ci trova niente da festeggiare (anche tra i cosiddetti "locali"). 

Per il prossimo periodo pensiamo che il dualismo tra spinta omologante e pulsione identitaria non sia misurabile, se non in molti decenni (il tempo necessario perché si formi una nuova forma se non una cultura della convivenza); siamo destinati ad una società multiculturale. Il punto quindi non è se questo avverrà, ma se il percorso che ci porterà nella nuova dimensione sarà occasione di conflitto o di convivenza pacifica e su questo argomento le amministrazioni locali rivestiranno un ruolo importante.

Dobbiamo trovare il modo, ad esempio riguardo alla libertà di culto, alla emersione di tradizioni diverse che non scadano nel semplice folklore, alle problematiche legate a casa e lavoro (di tutti, a prescindere dalla provenienza), di istituire uno o più tavoli di dialogo permanenti con le Istituzioni locali, gli operatori e le associazioni del settore. E se non si potranno formalizzare queste entità, per le consuete rivalità e ripicche della politica, noi di Demos spingeremo per renderle informali, coinvolgendo in un “Gruppo di Contatto” gli Amministratori (a partire dalle Circoscrizioni) e i membri della Giunta e del Consiglio Comunale che si renderanno disponibili.

Il dialogo e il negoziato sono strumenti efficaci anche per la cosiddetta “sicurezza”, ma non si possono improvvisare, si studiano e/o si imparano. Abbiamo l’umiltà di farlo e utilizziamo le esperienze maturate sul campo a cui possiamo attingere, senza preconcetti.

Noi di Demos porremo al più presto la questione sui tavoli competenti, ma poi, in ogni caso, prenderemo l’iniziativa.

DEMOS - Democrazia Solidale - VERONA

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Com'è possibile generare una nuova Piazza?

Written by Demos Verona On Domenica, 30 Luglio 2023

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COME RIDISEGNARE I LUOGHI "MINIMI"

Com’è possibile oggigiorno immaginare nei nostri Quartieri delle Piazze, laddove Inesistenti? Per quale motivo dovremmo farlo? E con quali modalità conviene approcciarsi alla questione?

Nel Quartiere di Santa Lucia si è tentato un esperimento che per ora pare riuscito e che il tempo e i cittadini decideranno se sia così valido da considerarsi definitivo.

Tecnicamente si tratta di urbanistica sperimentale, ma il termine in voga è urbanistica “tattica”, suggerendo un’azione veloce di riappropriazione degli spazi degradati e/o sottoutilizzatI.

Questa strategia la si attua marcando con colori nuovi l’ambito che deve essere trasformato, facendo sì che sia immediatamente percepibile la differenza, rispetto all'assetto precedente, dalla popolazione.

Se l’idea è valida, nel tempo potrà essere resa definitiva con opere di ripavimentazione che richiederanno una spesa ben maggiore.

L’incrocio tra Via Valeggio e Via Monzambano è stato scelto dal progettista e consigliere di circoscrizione Daniele Madella, sia per la consistente (anzi eccessiva) superficie già dedicata al transito e al parcheggio di autoveicoli, sia per poter rispondere indirettamente ai fatti spiacevoli accaduti lo scorso aprile, quando  alcune persone furono raggiunte dai pallini sparati da una pistola o un fucile ad aria compressa, mentre siedevano su alcune panchine poco distanti.

Dopo un confronto con gli uffici tecnici del Comune di Verona per assicurarsi della fattibilità dell’intervento, ne è scaturita la possibilità di rimodulare la forma della carreggiata per dedicare qualche centinaio di metri quadri non più alle autovetture, ma a chi un domani vorrà sostare innanzi al distretto sanitario che si colloca proprio su questo incrocio.

Questo luogo gode di una ulteriore particolarità: esso ospitava una statua dello scultore spoletino Leoncillo Leonardi (1915-1968), opera della quale si sono perse le tracce alla fine degli anni ‘70 e che gli era stata commissionata per marcare la centralità di quello spazio nell’appena concluso quartiere INA Casa (metà anni ‘60).

Il progetto dell’odierna riqualificazione urbana anche per questo motivo doveva elevarsi a livello artistico ed ecco che l’incontro con l’artista contemporaneo brasiliano Wesley Alves Da Silva ha permesso di definire in breve tempo il quadro d’intervento.

L’Opera realizzata direttamente sull’asfalto racconta con la metafora del cerchio l’incontro dei colori primari, la relazione umana, i legami naturali, la vita.

Osservandola con attenzione si può cogliere sia la vivacità dell’idea che la rigorosa struttura geometrica, la quale ha richiesto molte ore di progettazione e tracciamento sul posto. I cerchi infatti sono concentrici ma anche tangenti, di tre diversi diametri e sempre collegati tra loro. Queste forme rappresentano uno spunto interessante per i bambini che possono utilizzarle per inventare giochi nuovi e fantasiosi.

Torniamo alle domande iniziali: vale la pena dedicare tempo e attenzione ad una trasformazione sperimentale del territorio di questo tipo?

Se i residenti e il tempo stabiliranno quale sia la risposta adeguata, quello che conta è osservare come la riappropriazione di un luogo con gesti d’amore, perchè l’arte riconduce ad esso, può essere un importante messaggio di attenzione nei confronti di chi abita quel luogo.

L’urbanistica sperimentale, non condotta con intento autoreferenziale ma per restituire allo spazio pubblico una funzione vocata alla relazione, può essere attuata anche in spazi ristretti, con l’effetto di valorizzare non solo essi ma anche il loro intorno.

Da qui, se oltre all’azione urbanistica seguiranno quella politica e sociale, potranno avviarsi altre attività di ricongiungimento tra le persone; se le strade sono spesso luogo di scontri, una nuova piazza può permettere nuovi e svariati incontri.

Dobbiamo percorrere spediti la via della "cultura sociale" e popolare, della riappropriazione degli spazi collettivi ma anche dell'invenzione di nuovi territori di aggregazione. Questo esperimento divenga pilota per un ripensamento dei luoghi, più o meno marginali, della nostra Città.

. DEMOS VERONA

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Se niente importa...

Written by Demos Verona On Mercoledì, 28 Giugno 2023

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GESTAZIONE PER ALTRI E QUESTIONE ETICA

Non è affatto facile affrontare l’argomento della Gestazione per Altri senza imbattersi nello scontro ideologico, nei retropensieri, negli opposti estremismi.

Come Partito però, dal momento che anche a Verona si desidera porre all'attenzione politica il riconoscimento anagrafico dei figli di una “gravidanza affidata ad una terza persona per conto di altre persone” noi di DEMOS-Democrazie Solidale non possiamo volgere lo sguardo e “passare”.

La Gestazione per Altri riguarda, a livello globale, per la stragrande maggioranza casi di coppie eterosessuali e non è facile rappresentarla con delle casistiche standard. Vi sono Stati in cui è regolamentata severamente, altri in cui non lo è affatto, alcuni dove i diritti umani delle donne interessate non appaiono una priorità, nazioni dove è semplicemente un reato.

Nel nostro Paese non è consentita.

Il tema è legato alla pratica della fecondazione eterologa.

In Italia la fecondazione eterologa era vietata dalla legge 40 del 2004 sulla procreazione medicalmente assistita. Divieto che poi la Corte costituzionale ha abrogato a partire dal 2014. E così oggi tutte le coppie eterosessuali sposate o conviventi possono accedere all'eterologa senza più viaggiare per mezza Europa.

Va detto poi che una coppia, a prescindere dal suo orientamento sessuale, unita civilmente o meno può adottare il figlio di uno dei due a patto che vi sia il consenso del genitore “biologico” del minore. Non è una passeggiata legale e i pregiudizi permangono, ma è possibile, nella fattispecie grazie all’utilizzo dell’istituto dell’adozione in casi particolari, quale previsto dall’art. 44, comma 1, lett. d), della legge n. 184/1983.

La nostra attenzione però si concentra sulla pratica della Gestazione per Altri Universale, perché non è detto che se una cosa è tecnicamente possibile sia di conseguenza un vantaggio per la collettività e in particolare per coloro che si trovano al mondo senza averlo particolarmente richiesto.

Alex Langer, indimenticato leader dei Verdi Europei, sull’argomento fu piuttosto chiaro: “Ogni bene e ogni attività è trasformata in merce, e ha dunque un suo prezzo: si può comperare, vendere, affittare. Persino il sangue (dei vivi), gli organi (dei morti e dei vivi) e l'utero (per una gravidanza in "leasing"). Tutto è diventato fattibile: dal viaggio interplanetario alla perfezione omicida di Auschwitz, dalla neve artificiale alla costruzione e manipolazione arbitraria di vita in laboratorio...”.

Ci chiediamo: è possibile sorvolare del tutto sui sentimenti di chi si tiene in grembo nove mesi un altro essere umano e ammettere, filosoficamente, che tra di essi/e non sia stato stabilito alcun legame, oltre a quello biologico, se ciò è stabilito da un regolare contratto?

Esistono altre dimensioni, compresa quella metafisica, di cui allo stato non sappiamo niente?

Citiamo, sul tema dei confini dell'imponderabile, il saggio di Jonathan Safran Foer, pubblicato nel 2009: "Se niente importa perchè mangiamo gli animali?". La nonna spiega al nipote che, mentre la guerra infuriava e moriva di fame seppe resistere ad un pezzo di carne di maiale, lei che era ebrea: "Un contadino, un russo, Dio lo benedica, vide in che stato ero, entrò in casa e ne uscì con un pezzo di carne per me". "Ti salvò la vita". "Non lo mangiai […] Era maiale. Non ero disposta a mangiare maiale". "Perché? […] Perché non era kosher?". "Certo". "Ma neppure per salvarti la vita?". "Se niente importa, non c'è niente da salvare".

Ci sono limiti invalicabili dell'etica ed uno di questi è la manipolazione incontrollata della Vita stessa, la realizzazione di Chimere, organismi composti da cellule originate da individui diversi, o di Gameti Artificiali, la disponibilità di ovociti e spermatozoi creati in vitro, pratica che apre autentici scenari da Fantascienza. Se qualcuno desidera spiegarci che tutto è possibile basta che sia praticabile, chiediamo loro se abbiano così chiaro da dove veniamo, chi siamo, il perché del nostro nascere e morire e della presenza dI un intero Universo che ci circonda.

Darsi dei limiti è saggio, farlo in nome della collettività è necessario, altrimenti non ci saremmo mai evoluti.

In era di globalizzazione ciò che è legale in molte nazioni non può che ricadere anche sulla nostra, per questo occorrerà trovare dei percorsi che evitino ai bambini di venire traumatizzati o peggio discriminati per una scelta che non hanno compiuto loro. Noi siamo per rendere i percorsi di adozione meno complicati, ma questo valga per tutti, affinchè non si determinino dei paradossi nei confronti di coppie che seguono le vie consentite dalla legge, a volte tutt'altro che agevoli, in nome di diritti acquisiti da una minoranza in virtù di spinte ideologiche e forzature amministrative.

Come avrete potuto constatare non abbiamo seguito un ragionamento sulla Omogenitorialità, ma sulla genitorialità, restando convinti/e che in ogni caso la Comunità (e i diritti collettivi) mantengano una preminenza rispetto a quelli del singolo individuo e che la famiglia, laddove vi sia amore, fedeltà e stabilità, resti un perno fondamentale di una Società più equa e sostenibile.

SEGRETERIA DEMOS VERONA

CONTRIBUTI :

   


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L'Importanza dell'Ascolto

Written by Mauro Tedeschi On Domenica, 28 Maggio 2023

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TUTTE LE STORIE SONO IMPORTANTI

L’Articolo 21 della nostra Costituzione afferma: “Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione”.

Nel percorso che porta al nostro incontro dedicato all’Ascolto di Martedì 30 Maggio, presso la Parrocchia del Divino Lavoratore a Borgo Roma, ore 20.45, abbiamo compreso quanto sia importante avere i mezzi lessicali, intellettuali ma anche tecnici per essere in grado di esprimere i propri pensieri. 

Oggi si comunica, tra persone vicine, ma anche sul lavoro, sovente attraverso gli strumenti digitali, con brevi frasi monotematiche e simboli codificati, che non sempre trasmettono sentimenti, ma solo le esigenze più immediate.

Nella nostra intervista alla Suora di Clausura (che non possiamo chiamare per nome, la Regola è Regola) in preparazione all'incontro di martedì è emerso il concetto di sacralità delle storie e sarebbe bello che potessimo ascoltare assieme le sue tesi, seppure in differita, insieme a quelle degli amici/amiche che hanno deciso di metterci a disposizione le proprie quotidiane esperienze di attenzione ai bisogni/desideri degli altri.

Ogni volta che affrontiamo questi incontri è un’incognita, ma poi a ritrovarci siamo sempre di più...

L'IMPORTANZA DELL'ASCOLTO, Ne parliamo con:

LA PORTAVOCE DELLA COMUNITA' DI CLAUSURA Monastero Serve di Maria Oblate Sacerdotali in Verona (Pestrino). 

JEAN-PIERRE PIESSOU – Mediatore linguistico-culturale per operatori sociali e dei servizi di accoglienza e di inclusione sociale.

ANNA PONTI - Educatrice professionale presso una RSA.

MARTEDI’ 30 MAGGIO 2023 ORE 20.45 

PRESSO LA PARROCCHIA GESU' DIVINO LAVORATORE

PIAZZA GIOVANNI XXIII, 2, BORGO ROMA, VERONA

Il Seminario durerà circa un’ora e mezza, comprese le vostre domande/osservazioni. 

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La Fabbrica dell'Uomo indebitato

Written by Agostino Trettene On Giovedì, 25 Maggio 2023

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CAMBIARE PARADIGMA

Riceviamo e volentieri pubblichiamo

Il sociologo e filosofo Maurizio Lazzarato ha scritto un saggio, “La Fabbrica dell’uomo indebitato” e voglio condividere con voi alcune righe della sua lettura critica del sistema neoliberista, sistema economico che a partire dagli anni ’70 sta dominando il mondo, senza che molti se ne accorgano.

La chiave di lettura del prof. Lazzarato si fonda sull’economia del debito: la fabbrica dei debiti è il motore economico e cuore strategico delle politiche neoliberiste.

Tutto il mondo economico attuale si fonda sul fatto che siamo tutti debitori: fin dalla nascita in Italia un bambino ha € 46.900,00 di debito pubblico a suo carico. Non solo, le crisi che si sono susseguite dal crollo della new economy, in particolare, ad oggi sono colpa nostra: perché andiamo in pensione troppo presto, non siamo abbastanza flessibili, spendiamo soldi in cure mediche e viviamo oltre i nostri mezzi.

Le soluzioni quindi alle crisi sono le cosiddette riforme. Riforma del lavoro, in particolare, con riduzione dei salari e tagli alle spese sociali, precarizzazione e flessibilità. “I lavoratori sono dei poveri pezzenti che devono essere disponibili alla flessibilità permanente”. La riforma fiscale (così attuale in questi giorni), che segue la stessa logica, con la riduzione delle imposte a favore in particolare delle imprese e degli strati più ricchi della popolazione e contemporaneamente riduzione delle spese sociali. “In questo paese va tutto benissimo per i ricchi, non siamo mai stati così prosperi. E’ una lotta di classe, ed è la mia a vincere” (Warren Buffet).

E così no agli aumenti salariali, ma credito al consumo e rendita finanziaria; no al diritto all’alloggio, ma prestiti immobiliari; nessun diritto alla scolarizzazione, ma prestiti per pagare studi; nessuna garanzia sociale contro i rischi (disoccupazione, sanità, pensione), ma investimenti nelle assicurazioni individuali. Lo Stato sociale diventa esso stesso creatore dell’uomo indebitato restringendo tutti i diritti sociali.

Non solo, ma uno dei migliori strumenti di sfruttamento è il credito: qui non interessano le tue capacità critiche o intellettuali, bensì il tuo modo di vivere, le tue scelte, decisioni, promesse. L’uomo e la sua moralità vengono valutati con la sua solvibilità!

E il debito si appropria non solo dell’oggi, ma esercita una prelazione sul futuro di ognuno e sull’avvenire della società nel suo complesso, neutralizzando il tempo, inteso come creazione di nuove possibilità, base di tutti i cambiamenti politici e sociali. E i diritti sociali (disoccupazione, sussidi, minimi sociali, sanità)? Diventano essi stessi debiti sociali e debiti privati, così l’utente non è che un debitore che deve “rimborsare” attraverso l’assunzione di comportamenti conformi (es. il costo delle prestazioni sanitarie esplicitate nei referti ci dice che sarebbe meglio non farle per non pesare sui conti).

Anche attraverso il consumo intratteniamo un rapporto quotidiano con l’economia del debito: la carta di credito è il modo più semplice per trasformare il possessore, in un uomo indebitato a vita.

Non solo, ma la potenza della moneta – di cui lo Stato ha delegato il potere a Enti e Banche - non sta tanto nel potere d’acquisto maggiore, ma nel fatto che determina la direzione dei flussi di finanziamento: dispone del tempo in quanto possibilità di sfruttare, sottomettere e comandare altri uomini.

Esiste quindi una nuova alleanza neoliberista che raggruppa le banche, gli investitori, le imprese private, i governi, ma anche i media e i rappresentanti del mondo accademico: un’alleanza che attacca la logica del Welfare e le sue spese sociali.

Il programma politico neoliberista vuole ridurre il debito, ma attraverso il controllo del sociale e del welfare (redditi, pensione, servizi sociali) e allo stesso tempo privatizzarne i servizi trasformandoli in profitto per imprese private. Sta di fatto che “le elezioni che si svolgono in questi Stati (gli Stati europei) si fanno su programmi economici già dettati dai vincoli economici e finanziari decisi all’esterno del territorio nazionale”.

Con i neoliberisti contemporanei l’economia del debito organizza una precarizzazione economica ed esistenziale permanente. Siamo in continua crisi, oscillando tra crescita e mancanza, tra progressi e disastri!

E allora? Cosa possiamo fare? Il debito ci domina, la finanziarizzazione ci sovrasta, lo Stato è senza poteri e il futuro diventa incertezza: serve recuperare un nuovo progetto di Società! Il prof. Lazzarato propone la cancellazione del debito come possibile ripartenza… ma noi quale idea di Società abbiamo? 

AGOSTINO TRETTENE

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Un anno di Demos a Verona

Written by Alessandro Donadi On Domenica, 14 Maggio 2023

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UN ANNO SULL'ALTIPIANO

Care amiche e amici di DEMOS di Verona e Provincia.

Si approssima l'anniversario delle elezioni amministrative di Verona dell'anno scorso e non posso negare che il ricordo mi faccia sorgere un retrogusto dolceamaro.

Dolce, perchè la Rete ha conquistato la città di Verona con il nostro Sindaco Damiano Tommasi, amaro perchè Demos, malgrado abbia rappresentato un sostegno non solo morale al Candidato e alla sua Coalizione durante la campagna elettorale, non ha raggiunto l'attesa visibilità.

Abbiamo numerosi nostri iscritti e iscritte, nonchè simpatizzanti, nelle Circoscrizioni e possiamo contare sul nostro Consigliere di riferimento a Palazzo Barbieri, nella lista di Damiano Tommasi.

Siamo fieri di tutti/e loro per quanto bene stanno operando, grazie ad un impegno oneroso e puntuale e i risultati li stanno premiando.

In quest'ultimo anno, non certo facile per il nostro Movimento (perciò mi è venuto il paragone con il celebre Romanzo di Emilio Lussu nel sottotitolo del Post) siamo riusciti a non mollare, a "tenere le posizioni".

Non solo, sono nate delle nuove amicizie, abbiamo discusso, litigato anche, ma siamo rimasti/e se non tutti/e quasi, malgrado non ci sia stata dedicata particolare considerazione nelle scelte per le Partecipate, viste le notevoli e variegate competenze che saremmo stati in grado di mettere sul tavolo.

Poco male, essere rimasti vicini, nonostante tutto, significa che la fiamma sotto le braci è ancora accesa. Per questo abbiamo deciso di dare tempo al tempo, convinti come siamo che in Democrazia il futuro non possa avere padroni preordinati.

Abbiamo in corso diverse iniziative e vorremmo potervele raccontare nel corso del nostro prossimo Congresso Provinciale che si terrà:

Sabato 27 maggio, dalle 10.00 alle 13.00

Presso la Sala conferenze "Caduti di Nassiriya", situata presso il Centro Culturale "6 Maggio 1848", in Via Mantovana, 66 a Verona.

Interverranno tra gli altri: il Segretario Nazionale, onorevole Paolo Ciani e il Coordinatore per gli Enti Locali di Demos, Gianni La Bella.

Si affronteranno i temi locali, si ascolteranno gli iscritti e gli invitati degli altri Partiti e Movimenti della Rete e non rinunceremo ad aprire una finestra internazionale sulle vicende spinose che attraversano il nostro travagliato Pianeta.

Inutile dire quanto vi aspetti.

ALESSANDRO DONADI 
Coordinatore provinciale Pro-Tempore di Demos

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Nella foto di copertina, Paolo Ciani.

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Essere o Fare la Differenza?

Written by Mauro Tedeschi On Domenica, 14 Maggio 2023

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IL CONGRESSO PROVINCIALE DI DEMOS

Congresso Provinciale: sembrano parole d'altri tempi in questa centrifuga di Partiti personalizzati. Ci sale così alla mente quella frase sussurrata nel Film di Giuseppe Tornatore Baaria dal vecchio militante Ciccio Torrenuova al suo ultimo respiro: "La Politica è Bella".

Si tratta di un'arte nobile, se viene praticata secondo regole antiche ed immutabili...

Differenza: dal greco diáphoros'diverso’, derivato di phérō'portare’, col prefisso dia-,che qui indica separazione, attraversamento.

Ma c’è qualcosa di più profondo e misterioso in questa parola, l’ammissione che seppure diversi soggetti appartengano alla stessa famiglia, possono sprizzare distinte scintille di pensiero.

Ammettere la differenza significa aprire la mente a nuove opportunità e con esse al cambiamento.

Nella nostra vita può accadere infatti di fare la differenza grazie ad un’occasione presa al volo, a circostanze favorevoli o ad un audace atto di coraggio.

Essere la differenza, però, è un percorso più lungo di frasi ripetute che via via assumono sempre un nuovo e sorprendente significato.

Nel momento in cui si incarna questo modo di “essere” e non di “fare” è assai difficile tornare indietro ma può essere doloroso, fonte di incomprensioni e di isolamento, specie in una città come Verona dove l’alterità, se non è atteggiamento alla moda, non è vissuta con particolare entusiasmo.

Dunque accettare le differenze e trasformarle in energia positiva, siano esse di provenienza, di genere, di percorsi di vita, di età, di lavoro e considerarle non come fonti di separatezza, ma di bene comune, può essere la missione più profonda di DEMOS nella nostra Provincia.

E in questo argomentare vi è un seme evangelico, a nessuno si rifiuta l’acqua, come al pozzo di Giacobbe nel Vangelo di Giovanni e a nessuno la parola, nei due sensi, perché parlare ed essere ascoltati è la genesi comunitaria della “Forza del Noi”, lo slogan di questo Movimento politico nato da una costola della Comunità di Sant’Egidio.

Sabato 27 maggio, dalle 10.00 alle 13.00

DEMOS di Verona ci invita alla sua prima Assemblea Congressuale aperta presso la Sala conferenze "Caduti di Nassiriya", situata presso il Centro Culturale "6 Maggio 1848", in Via Mantovana 66, a Verona.

Interverranno tra gli altri: il Segretario Nazionale, onorevole Paolo Ciani e il Coordinatore per gli Enti Locali di Demos, Gianni La Bella.

Sarà possibile confrontarsi sui temi più stringenti legati agli scenari politici locali e nazionali.

Al termine saranno eletti il/la Segretario/a il/la Tesoriere/a la Segreteria e il Direttivo

Godranno dell’elettorato attivo (potranno eleggere) tutti coloro che saranno in regola in regola con l’iscrizione entro la mezzanotte di lunedì 22/5, mentre usufruiranno dell’elettorato passivo (potranno essere eletti/e) tutti gli Iscritti e le iscritte in regola con l’Iscrizione entro le ore 11.00 di Sabato 27/5. 

E' possibile iscriversi ON LINE dall'icona con il simbolo di DEMOS in calce.

Siamo tutti/e cortesemente invitati.

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Buon giorno, per favore e Grazie

Written by Mauro Tedeschi On Giovedì, 20 Aprile 2023

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PERCHE' SIAMO IN GUERRA TRA DI NOI?

Gentilezza e Cortesia non sono sinonimi, può sembrare un vuoto argomento da letterati, in realtà abbiamo un vitale bisogno di entrambe, spesso senza rendercene conto, così tanto da soffrirne intimamente l’assenza.

Con la Cortesia si fanno fare delle cose grazie a delle parole, con la Gentilezza si fanno anche accadere.

Dire a una persona anziana di stare attenta mentre attraversa la strada, perché il semaforo verde dura un amen, è cortese, accompagnarla personalmente è gentile.

E invece siamo tutti arrabbiati; ci avevano assicurati che dalla tragedia della Pandemia saremmo usciti migliori, ma ci vuol poco a comprendere che la frustrazione, l’insicurezza del domani, ci hanno preso la mano rendendoci più irritabili e scostanti.

In negozio, in fila alle poste, dal medico di famiglia, al pronto soccorso o durante l’orario di ricevimento degli insegnanti, si possono udire frasi scomposte, toni arroganti, a volte violenti rivolti agli interlocutori, per non parlare poi di chi passa direttamente alle mani.

Sul lavoro basta pochissimo per essere collocati nello scatolone dei giocattoli rotti, semplicemente perché non si è sufficientemente assertivi, non si “domina” l’inferiore, l’umiltà a volte viene scambiata per inadeguatezza, la cortesia per ruffianaggine.

Cosa ci sta accadendo?

In poche righe non si può certo rispondere in modo soddisfacente a questa domanda, ma non riconoscere l’altro come persona, giudicarlo solo come un mezzo per ottenere i propri scopi, o per esercitare la propria piccola o grande fetta di potere, è alla base di un modello di società che si è affermato negli ultimi quarant’anni a partire dall’Idea che la Società non esiste, ma solo gli Individui.

Per questo desideriamo, assieme agli amici e alle amiche di Azione Comunitaria, Demos e Pax Christi, avviare un percorso di approfondimento e Pacificazione ai quattro punti cardinali della Città di Verona, chiedendo l’aiuto di esperti/e sul campo, che certi fenomeni li vivono tutti i giorni sulla propria pelle.

Cominciamo da Est, dove risuona l'eco del rombo dei Cannoni nel cuore della nostra vecchia Europa, per ricordare a noi stessi che la Guerra non è solo tra gli stati, ma anche tra colleghi di lavoro, in famiglia, tra autoctoni e immigrati e potremmo continuare...

Sul grande gioco globale, nell'immediato, possiamo fare ben poco come Persone e Comunità locale, sulla convivenza civile nel quotidiano qualcosa possiamo oggettivamente migliorare.

Ne parliamo con:

ROBERTO ALBERTI Responsabile del Servizio Civile Nazionale del Don Calabria, per esplorare al proposito il mondo dei Giovani

ANNA POMPELE (link) - Psicologo del lavoro e Counselor in comunicazione strategica, per esplorare al proposito il mondo del Lavoro

GIOVEDI’ 27 APRILE 2023 ORE 20.45 PRESSO LA SALA CIVICA  DI MADONNA DI CAMPAGNA

Piazza Madonna di Campagna 1a Verona.

Il Seminario durerà circa un’ora, comprese le vostre domande/osservazioni. Vi assicuriamo comunque che sarete accolti con Cortesia :-)

lente
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I nostri Percorsi di Pace

Written by Mauro Tedeschi On Domenica, 05 Marzo 2023

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I FILI, LA TRAMA E LA PALLA MAGICA

All’inizio della Pandemia in molti avevano affermato: “Ne usciremo migliori”, ma lo sconvolgimento che ne è seguito ci ha lasciato tutti più poveri di relazioni, serenità e prospettive.

Appena si è trovato il modo di divincolarsi dalla calamità del COVID, ci è piovuta addosso una guerra europea sanguinosa che ci ha lasciato senza fiato, attoniti e addolorati.

Ora, guardando al nostro vicinato nei confronti del quale, a differenza delle controverse internazionali, esercitiamo qualche potere di influenza in più, noi di Azione Comunitaria abbiamo pensato di mettere in campo un contributo oggettivo per la nostra Città, affrontando il problema dello scadimento delle relazioni interpersonali che si riverbera in un indurimento dei rapporti che, secondo la nostra sensibilità, è sotto gli occhi di tutti.

Sembrerà una banalità, ma la Concordia implica la Pace e non può che nascere dal basso.

Usando una metafora, la Pace è una sfera di Cristallo: fragile, preziosa e leggera, che si sostiene grazie ad una trama costituita da mille fili colorati, tessuti da telai alimentati da azioni positive. Se gli uomini e le donne smettono di tesserla e di sostenerla con le proprie mani, anche nella proprie abitudini quotidiane, crolla e si rompe in mille pezzi.

La Pace infatti è una condizione dinamica, non è l’assenza di conflitti ma il supporto ideale e il metodo per la loro composizione, e va continuamente rilanciata verso l’alto, come una palla magica, perché possa far ricadere su di noi la sua influenza positiva.

Abbiamo deciso allora di cercare dei partner che praticassero opere concrete di mediazione e pacificazione sul nostro Territorio, provando a riannodare i fili della Concordia.

Ci stiamo riuscendo grazie a Movimenti nazionali nella loro declinazione locale come Demos (vicina alla Comunità di Sant’Egidio) e Pax Christi, oltre che avviando una collaborazione con personalità veronesi che hanno accumulato esperienze concrete e verificabili nel pieno del corpo sociale della nostra Città.

Questo senza dimenticare la grande importanza dei Centri d’Ascolto cittadini ed in particolare esplorando i loro progetti dedicati al Dono ed alla Gratuità, quali strumenti che possano annodare buone relazioni.

Veniamo alla proposta: Quattro incontri “itineranti”, replicabili a richiesta, in Quattro Periferie diverse della città, su quattro temi, i fili “colorati” quali la Cortesia, l’Ascolto, la Gratuità, la Sana Competizione.

Cosa c’entrano questi argomenti con la Pace? Senza la pratica quotidiana di questi (ed altri) elementi basici non se ne può nemmeno parlare. Se non torniamo a rispettarci siamo destinati allo scontro quale strumento di composizione dei conflitti, non solo internazionali, ma anche interpersonali.

Come influsso unificante, e in questo contiamo in particolare sulla partnership con DEMOS, intendiamo porre l’accento sulla non violenza come strumento fondamentale della stessa Politica cittadina.

Gli incontri non dureranno più di un’ora e saranno strutturati in tre momenti: relazione, esempi pratici (casi di studio), risonanza con i presenti.

Ad Aprile apriremo con l’Ascolto (Relatore principale Jean Pierre Pessou, esperto mediatore culturale), a Maggio proseguiremo con la Cortesia, con particolare attenzione ai giovani (Relatore principale Roberto Alberti responsabile nazionale del servizio civile per il Don Calabria), a Settembre ci occuperemo della Gratuità ed il Dono (stiamo avviando un dialogo con le Associazioni che si occupano di questo a Verona), a Ottobre dell’Arbitrato e la Mediazione (Relatore Principale Alessandro Donadi, mediatore civile e commerciale).

Attendiamo la vostra disponibilità per organizzare questo percorso, sia dal punto di vista logistico sia da quello della partecipazione.

Se approvate (o disapprovate) non limitatevi ad annuire o a scuotere il capo, ma fatevi sentire, abbiamo necessità di avviare un’azione corale di risonanza con le sensibilità più profonde della Città.

Grazie.

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La voce fioca della Pace

Written by angelo jasmeno On Domenica, 01 Gennaio 2023

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SILENZIOSI O SILENZIATI?

La Pace non è solamente la cessazione delle ostilità, ma è anche lo stato di armonia con tutta la vita. La Pace che noi cerchiamo nel Mondo e nelle nostre stesse vite va ben più in profondità dell’essere d’accordo a non spararsi l’un l’altro. Il far tacere le armi è solo un primo passo necessario.

Per molti cultori del pensiero occidentale ed evolutivo la Guerra è una condizione naturale, anzi un impulso ineludibile del nostro DNA, magari più facilmente associabile alla condizione maschile e patriarcale.

Oggi siamo particolarmente impressionati dal conflitto Ucraino, ma se sollevassimo lo sguardo sul Mondo intero, potremo contare una sessantina di conflitti cruenti, che producono centinaia di migliaia di vittime ogni anno, oltreché prigionia, tortura, fame e violente discriminazioni.

Non ho una sufficiente cultura della Pace, ma ritengo interessante l’approccio suggerito dalla giornalista Dorothy Thompson, commentatrice politica del New York Herald Tribune nel secolo scorso: “La pace non è l'assenza di conflitto, ma la presenza di alternative creative per rispondere al conflitto”.

La negazione del conflitto, il vaticinare una società immersa in una specie di Eden inarrivabile non produce alcun progresso nella direzione di una maggiore armonia relazionale, invece la capacità di affrontare positivamente i contrasti, al fine di generare nuovi equilibri, è la chiave di un miglioramento stabile, anche nei rapporti privati.

Detto questo, ho la sensazione che i cosiddetti “portatori di pace” siano in questo momento assai poco popolari. E’ l’argomento stesso, forse svuotato di ragioni “contro”, come lo storico antiamericanismo di maniera, che trova pochi sbocchi comunicativi e di mobilitazione di massa (come avvenne ad esempio per le Guerre del Golfo).

La narrazione della guerra “portante” in questo momento, quella tra Russia e Ucraina, è duplice e inconciliabile, ed è evidente che ci troviamo di fronte ad opposte sfide propagandistiche. Lungi da me porre sullo stesso piano aggredito e aggressore, ma ritengo giusto sciogliere i nodi della complessità, poiché la realtà non è e non è mai stata semplicemente in bianco e nero.

Oggi, personalmente, mi manca l'occasione di approfondire le ragioni di coloro che esprimono dubbi sulla strategia, e parlo in particolare dell’Ucraina, di esportazione esponenziale delle armi, sull’alimentazione continua della guerra in un confronto semplificato e senza soluzione di continuità tra buono e cattivo.

Da quello che mi è dato di sapere, anche a livello locale, queste ragioni non trovano né udienza né megafono, eppure sarebbe interessante avvicinarsi al nocciolo della questione anche grazie alle opinioni diverse di chi ha compiuto nella propria vita percorsi alternativi, anche su questo tema.

Nel corso del mese di gennaio vedrò di riunire alcuni di coloro che hanno dedicato tempo e risorse al tema della Pace anche qui a Verona, per conoscere il loro parere.

Proverò a coinvolgere con questo Blog gli amici di Pax Christi, di Demos, della Comunità di Sant’Egidio, di Azione Comunitaria, del Servizio Civile Nazionale...

Non penso ai soliti Guru, ma a persone cariche di esperienza che hanno elaborato grazie alla propria pratica "sul campo" le proprie convinzioni.

Albicokka si impegna ad organizzare una mini-conferenza “virtuale” su questi argomenti, nel giro di 30 giorni, che renderà me stesso meno ignorante sul tema e fornirà a tutti coloro che lo riterranno, un punto di vista forse eccentrico, quello della via stretta della Pace, ma quantomai necessario.

Se potete, per cortesia, offriteci il vostro aiuto e le vostre conoscenze per realizzare questo proposito. Grazie.

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Le ragioni di Demos

Written by Mauro Tedeschi On Domenica, 27 Novembre 2022

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L'ICEBERG

Sono apparsi di soppiatto nel corso delle ultime elezioni Comunali, troppo occupati a tirarsi su le maniche per garantire al futuro Sindaco logistica e candidature, specialmente in Periferia, per lavorare efficacemente al successo della propria Lista.

Ho avuto modo di conoscerli personalmente e sono rimasto affascinato dal loro modo di affrontare i temi sociali e da una intrinseca generosità che nella Politica è certamente un difetto, ma nella vita di tutti i giorni può fare la differenza.

Si tratta degli amici di Demos, un nutrito gruppo di Persone eredi di un Cristianesimo pugnace, militante e manzoniano, in grado di tessere relazioni solide con la “Verona che non conta”, crogiuolo di storie personali nel quale confluiscono esperienze interessanti e innovative.

Qualcuno li ha definiti “insignificanti”, ma è un errore di valutazione da parte di chi difetta in visione prospettica.

Avete presente un Iceberg? La parte più rilevante è quella che non si vede, perché si nasconde sotto il livello dell’acqua. Demos a Verona è un sodalizio immerso in quel “terzo pensiero” Bergogliano e Azionista (nel senso storico del termine) assai poco rappresentato nella Politica veronese, quanto presente nella società reale.

Questo Iceberg si muove libero nel nostro mare interno, anche se preconcetti e pugnali volanti guizzano minacciosi tra le onde della politica politicante. Senza esagerare si può dire che in Demos si tenti, pur nelle differenze e in presenza di discussioni anche aspre, di avere un approccio inclusivo, prima di tutto tra chi frequenta l’ambiente. Guardando certi Partiti invece, l’impressione è che, parafrasando Manzoni: “Uno dei vantaggi di questo mondo sia quello di poter odiare ed essere odiati senza nemmeno conoscersi”.

Tra questi amici ho conosciuto ottimi urbanisti, esperti di immigrazione e di negoziazione aziendale, di economia digitale, di informatica e altro ancora. Detto questo, malgrado la presenza di diversi Consiglieri Circoscrizionali d’area, decine di commissari e un Consigliere Comunale in quota Demos, eletto nella lista Tommasi, questo Partito nuovo vicino alla Comunità di Sant’Egidio non ha una sola posizione di governo in questa città. Un vero Peccato.

Qualcuno è arrivato impunemente a dire che non hanno “sostenuto abbastanza” il Sindaco Tommasi durante le elezioni. Forse non hanno vinto la gara dei Selfie, ma certuni/e erano francamente inarrivabili, o sono allergici ad un approccio monarchico nel rapporto con il “capo”, se c’è da criticare criticano, ma l’idea che la dialettica rappresenti un problema per il nostro nuovo gruppo dominante si fa sempre più strada nel mio disturbato subconscio.

Sono lontani, quelli di Demos, dall’idea Calvinista del “merito” per nascita, se un cambio di direzione era desiderato da noi tutti da parte della nuova Amministrazione, quale occasione era più opportuna per sperimentare altro dal già visto o dal consueto per avventurarsi, anche nelle scelte personali, nel mare aperto dell’insolito?

Dunque, non temete l’isolamento, amici e amiche di Demos, né le traversate in solitaria, perché la città ha bisogno della vostra Alterità. Verona necessita del vostro spirito Comunitario, della spinta verso un concetto di pari opportunità non solo di genere e non solo di facciata, per storie realmente alternative, di un policentrismo culturale che superi il triste adagio Tatcheriano “There is no Alternative”, come se ci fosse un solo modo “giusto” di pensare. C’è qualcosa di inavvertitamente “provvidenziale” nel vostro attuale stato di bonaccia, è noiosa sì, ma consente di riconsiderare la rotta comune.

E con un preciso riferimento alla “Laudato sì” e alla “Fratelli tutti”, del caro Papa Francesco, non dimenticatevi delle Periferie, delle opportunità e dei drammi che contengono, della realistica possibilità, concedendosi un pieno di anticonformismo, di far rifiorire interi Quartieri.

Ne sentirete parlare ancora di Demos che si sta preparando al suo primo Congresso veronese e io li seguirò convinto, anzi mi imbarcherò con loro. Ho l'impressione di partecipare ad una bella avventura.

Se mai esistesse una orchestrina del Titanic, instancabile oltre ogni evidenza nelle marcette auto-elogiative, è l’unica che dovrebbe preoccuparsi.

Questo perché non rinunceremo mai a sostenere la Rete che abbiamo contribuito fattivamente a tessere e a ricacciare in gola le nostre delusioni, ma nel far questo, non dobbiamo rinunziare al nostro privilegio ed al nostro dovere di amare. Parafrasando Martin Luther King: Fateci quello che volete, ma noi continueremo ad amarvi.

E se mai riusciste a capirlo, amici della Coalizione, non si traccia di una minaccia, ma di una promessa.

lente

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