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SILENZIOSI O SILENZIATI?

La Pace non è solamente la cessazione delle ostilità, ma è anche lo stato di armonia con tutta la vita. La Pace che noi cerchiamo nel Mondo e nelle nostre stesse vite va ben più in profondità dell’essere d’accordo a non spararsi l’un l’altro. Il far tacere le armi è solo un primo passo necessario.

Per molti cultori del pensiero occidentale ed evolutivo la Guerra è una condizione naturale, anzi un impulso ineludibile del nostro DNA, magari più facilmente associabile alla condizione maschile e patriarcale.

Oggi siamo particolarmente impressionati dal conflitto Ucraino, ma se sollevassimo lo sguardo sul Mondo intero, potremo contare una sessantina di conflitti cruenti, che producono centinaia di migliaia di vittime ogni anno, oltreché prigionia, tortura, fame e violente discriminazioni.

Non ho una sufficiente cultura della Pace, ma ritengo interessante l’approccio suggerito dalla giornalista Dorothy Thompson, commentatrice politica del New York Herald Tribune nel secolo scorso: “La pace non è l'assenza di conflitto, ma la presenza di alternative creative per rispondere al conflitto”.

La negazione del conflitto, il vaticinare una società immersa in una specie di Eden inarrivabile non produce alcun progresso nella direzione di una maggiore armonia relazionale, invece la capacità di affrontare positivamente i contrasti, al fine di generare nuovi equilibri, è la chiave di un miglioramento stabile, anche nei rapporti privati.

Detto questo, ho la sensazione che i cosiddetti “portatori di pace” siano in questo momento assai poco popolari. E’ l’argomento stesso, forse svuotato di ragioni “contro”, come lo storico antiamericanismo di maniera, che trova pochi sbocchi comunicativi e di mobilitazione di massa (come avvenne ad esempio per le Guerre del Golfo).

La narrazione della guerra “portante” in questo momento, quella tra Russia e Ucraina, è duplice e inconciliabile, ed è evidente che ci troviamo di fronte ad opposte sfide propagandistiche. Lungi da me porre sullo stesso piano aggredito e aggressore, ma ritengo giusto sciogliere i nodi della complessità, poiché la realtà non è e non è mai stata semplicemente in bianco e nero.

Oggi, personalmente, mi manca l'occasione di approfondire le ragioni di coloro che esprimono dubbi sulla strategia, e parlo in particolare dell’Ucraina, di esportazione esponenziale delle armi, sull’alimentazione continua della guerra in un confronto semplificato e senza soluzione di continuità tra buono e cattivo.

Da quello che mi è dato di sapere, anche a livello locale, queste ragioni non trovano né udienza né megafono, eppure sarebbe interessante avvicinarsi al nocciolo della questione anche grazie alle opinioni diverse di chi ha compiuto nella propria vita percorsi alternativi, anche su questo tema.

Nel corso del mese di gennaio vedrò di riunire alcuni di coloro che hanno dedicato tempo e risorse al tema della Pace anche qui a Verona, per conoscere il loro parere.

Proverò a coinvolgere con questo Blog gli amici di Pax Christi, di Demos, della Comunità di Sant’Egidio, di Azione Comunitaria, del Servizio Civile Nazionale...

Non penso ai soliti Guru, ma a persone cariche di esperienza che hanno elaborato grazie alla propria pratica "sul campo" le proprie convinzioni.

Albicokka si impegna ad organizzare una mini-conferenza “virtuale” su questi argomenti, nel giro di 30 giorni, che renderà me stesso meno ignorante sul tema e fornirà a tutti coloro che lo riterranno, un punto di vista forse eccentrico, quello della via stretta della Pace, ma quantomai necessario.

Se potete, per cortesia, offriteci il vostro aiuto e le vostre conoscenze per realizzare questo proposito. Grazie.

lente


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