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GESTAZIONE PER ALTRI E QUESTIONE ETICA

Non è affatto facile affrontare l’argomento della Gestazione per Altri senza imbattersi nello scontro ideologico, nei retropensieri, negli opposti estremismi.

Come Partito però, dal momento che anche a Verona si desidera porre all'attenzione politica il riconoscimento anagrafico dei figli di una “gravidanza affidata ad una terza persona per conto di altre persone” noi di DEMOS-Democrazie Solidale non possiamo volgere lo sguardo e “passare”.

La Gestazione per Altri riguarda, a livello globale, per la stragrande maggioranza casi di coppie eterosessuali e non è facile rappresentarla con delle casistiche standard. Vi sono Stati in cui è regolamentata severamente, altri in cui non lo è affatto, alcuni dove i diritti umani delle donne interessate non appaiono una priorità, nazioni dove è semplicemente un reato.

Nel nostro Paese non è consentita.

Il tema è legato alla pratica della fecondazione eterologa.

In Italia la fecondazione eterologa era vietata dalla legge 40 del 2004 sulla procreazione medicalmente assistita. Divieto che poi la Corte costituzionale ha abrogato a partire dal 2014. E così oggi tutte le coppie eterosessuali sposate o conviventi possono accedere all'eterologa senza più viaggiare per mezza Europa.

Va detto poi che una coppia, a prescindere dal suo orientamento sessuale, unita civilmente o meno può adottare il figlio di uno dei due a patto che vi sia il consenso del genitore “biologico” del minore. Non è una passeggiata legale e i pregiudizi permangono, ma è possibile, nella fattispecie grazie all’utilizzo dell’istituto dell’adozione in casi particolari, quale previsto dall’art. 44, comma 1, lett. d), della legge n. 184/1983.

La nostra attenzione però si concentra sulla pratica della Gestazione per Altri Universale, perché non è detto che se una cosa è tecnicamente possibile sia di conseguenza un vantaggio per la collettività e in particolare per coloro che si trovano al mondo senza averlo particolarmente richiesto.

Alex Langer, indimenticato leader dei Verdi Europei, sull’argomento fu piuttosto chiaro: “Ogni bene e ogni attività è trasformata in merce, e ha dunque un suo prezzo: si può comperare, vendere, affittare. Persino il sangue (dei vivi), gli organi (dei morti e dei vivi) e l'utero (per una gravidanza in "leasing"). Tutto è diventato fattibile: dal viaggio interplanetario alla perfezione omicida di Auschwitz, dalla neve artificiale alla costruzione e manipolazione arbitraria di vita in laboratorio...”.

Ci chiediamo: è possibile sorvolare del tutto sui sentimenti di chi si tiene in grembo nove mesi un altro essere umano e ammettere, filosoficamente, che tra di essi/e non sia stato stabilito alcun legame, oltre a quello biologico, se ciò è stabilito da un regolare contratto?

Esistono altre dimensioni, compresa quella metafisica, di cui allo stato non sappiamo niente?

Citiamo, sul tema dei confini dell'imponderabile, il saggio di Jonathan Safran Foer, pubblicato nel 2009: "Se niente importa perchè mangiamo gli animali?". La nonna spiega al nipote che, mentre la guerra infuriava e moriva di fame seppe resistere ad un pezzo di carne di maiale, lei che era ebrea: "Un contadino, un russo, Dio lo benedica, vide in che stato ero, entrò in casa e ne uscì con un pezzo di carne per me". "Ti salvò la vita". "Non lo mangiai […] Era maiale. Non ero disposta a mangiare maiale". "Perché? […] Perché non era kosher?". "Certo". "Ma neppure per salvarti la vita?". "Se niente importa, non c'è niente da salvare".

Ci sono limiti invalicabili dell'etica ed uno di questi è la manipolazione incontrollata della Vita stessa, la realizzazione di Chimere, organismi composti da cellule originate da individui diversi, o di Gameti Artificiali, la disponibilità di ovociti e spermatozoi creati in vitro, pratica che apre autentici scenari da Fantascienza. Se qualcuno desidera spiegarci che tutto è possibile basta che sia praticabile, chiediamo loro se abbiano così chiaro da dove veniamo, chi siamo, il perché del nostro nascere e morire e della presenza dI un intero Universo che ci circonda.

Darsi dei limiti è saggio, farlo in nome della collettività è necessario, altrimenti non ci saremmo mai evoluti.

In era di globalizzazione ciò che è legale in molte nazioni non può che ricadere anche sulla nostra, per questo occorrerà trovare dei percorsi che evitino ai bambini di venire traumatizzati o peggio discriminati per una scelta che non hanno compiuto loro. Noi siamo per rendere i percorsi di adozione meno complicati, ma questo valga per tutti, affinchè non si determinino dei paradossi nei confronti di coppie che seguono le vie consentite dalla legge, a volte tutt'altro che agevoli, in nome di diritti acquisiti da una minoranza in virtù di spinte ideologiche e forzature amministrative.

Come avrete potuto constatare non abbiamo seguito un ragionamento sulla Omogenitorialità, ma sulla genitorialità, restando convinti/e che in ogni caso la Comunità (e i diritti collettivi) mantengano una preminenza rispetto a quelli del singolo individuo e che la famiglia, laddove vi sia amore, fedeltà e stabilità, resti un perno fondamentale di una Società più equa e sostenibile.

SEGRETERIA DEMOS VERONA

CONTRIBUTI :

   


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